Sum Of R: intervista
A cura di Alice Kundalini - She Spread Sorrow
Il 9 aprile 2022 vengono a trovarci in Cascina i Sum Of R dalla Finlandia in un'unica data italiana. Non conoscevo questo progetto musicale, ma appena ho ascoltato mi sono illuminata (o forse oscurata considerando quanto è "nera" la loro musica): super droni, sperimentazione, psichedelia, sonorità doom profondissime, con quelle belle frequenze che ti vibrano dallo stomaco al cervello.
L'amore è stato immediato.
Prima che il mondo diventasse strano, i Sum Of R avrebbero dovuto fare un tour. La formazione era già impostata per essere un duo, con Reto che univa le forze con il batterista Jukka Rämänen, noto per la sua presenza in luminari della rivoluzionaria scena psych finlandese come Dark Buddha Rising, Atomikylä o il supergruppo Waste Of Space Orchestra (Oranssi Pazuzu & Dark Buddha Rising), per non parlare di Hexvessel e Dust Mountain. Reto Mäder (basso, droni, sintetizzatore, effetti), Marko Neuman (voce, sintetizzatore) e Jukka Rämänen (batteria, percussioni): il risultato di questi tre spiriti erranti che sono stati liberati in un fienile convertito nella campagna finlandese vicino a Jyväskylä è Lahbryce, il nuovo e sorprendente album dei Sum Of R, il lavoro più sconcertante e colossale che la band si sia mai impegnata a registrare.
Non so che gli fanno a 'sti ragazzi del Nord Europa, ma possiamo dircelo, quando si tratta di sonorità cupe, buie, nere, scure, la loro musica non ha paragoni. Come il freddo di un fitto bosco notturno, ti arriva nelle costole e chi lo toglie più
In attesa di incontrarli, gli ho fatto qualche domanda.
Il vostro nuovo album Lahbryce è appena uscito: in che modo è diverso dalle precedenti uscite?
I precedenti album dei Sum Of R (2008 “Sum Of R”, 2013 Lights On Water e 2017 Orga) sono album strumentali e sono stati registrati come un progetto solista con musicisti ospiti che cambiavano. Dal 2008 il progetto ha subito diverse metamorfosi, dal doom atmosferico e ritual drone rock al dark ambient e musica sperimentale. Lahbryce è il risultato di questa trasformazione da progetto a band di tre elementi, con un cantante. Quindi è il primo album della band Sum Of R, per noi è come se fosse un debut album per noi. Se dobbiamo parlare di generi, Lahbryce è più difficile da classificare rispetto agli album precedenti, il che lo rende più personale e avventuroso.
Qual è il segno distintivo di Sum Of R?
Il nome è simbolico e sta per una nuova somma, formata dalla riduzione. Questo simbolismo può essere trovato anche sulla copertina dell'album Lahbryce, che descrive anche la musica. La foto è di Rachel Bühlman. È una Stillleben (natura morta), una forma d'arte. Mostra una messa in scena di oggetti "morti". Quindi si tratta di scarsità e di come mettere qualcosa nella giusta luce per portare nuova vita al tutto. Questa messa in scena può essere applicata anche agli strumenti musicali come segno distintivo dei Sum Of R.
Quali sono le vostre fonti di ispirazione, sia musicali che non?
Simbolismo, silenzio e percezioni subliminali. Musicalmente come band ci sono influenze comuni come Neurosis, Cluster, Brian Eno, John Cage, (Horror) Movie Soundtracks e Sonic Youth.
Cosa vorreste trasmettere con la vostra musica a chi vi ascolta?
Il piacere di nuove avventure e di continue trasformazioni, come esperienza comune che esalta gli stimoli subliminali.
Esoterismo e musica. Le vostre connessioni personali.
L'unione dell'esoterismo con la spiritualità e il misticismo è una parte importante della nostra musica e della nostra esistenza. Senza equilibrio interiore, silenzio e sensibilità non avremmo fiducia gli uni negli altri. Quindi non saremmo una band e non suoneremmo presto Lahbryce a Cascina Bellaria . :)
Black Pills è una rubrica che non vuole insegnare nulla. Ci sono libri, articoli, manuali che trattano biografie di artisti, film, opere d'arte in modo dettagliato ed esaustivo. Non è questo il caso. Le pillole nere sono piccoli scorci di panorami culturali e artistici a volte molto ampi che rappresentano la possibilità di approfondire tematiche che non appartengono totalmente alla cultura di massa, ma che si muovono su altri canali e altri circuiti. In un mondo dove la scelta è limitata spesso a ciò che è definito nel senso più ampio come pop, è vivamente consigliato assumere qualche pillola di colore diverso e scoprire magari qualcosa di nuovo, che in alcuni casi, come nel mio, può accompagnare per il resto della propria vita.