Suehiro Maruo: amore e morte a fumetti
A cura di Alice Kundalini - She Spread Sorrow
Suehiro Maruo è un fumettista, pittore e illustratore giapponese, classe 1956, considerato uno dei maestri, se non il maestro, del genere ero-guro, ovvero un'unione tra erotico e macabro, eros e thanatos. Una vita abbastanza travagliata e un animo irrequieto che si esprimono all'interno delle sue opere, siano esse fumetti o illustrazioni. Da un sottile equilibrio tra ciò che è attraente e ciò che è ripugnante, prendono forma personaggi surreali, malefici, perversi o estremamente puri, candidi, astratti in un costante contrasto tra luci e tenebre, bene e male.
Nel 1984 esce Midori - La ragazza delle camelie, uno dei suoi capolavori e forse l'opera alla quale sono maggiormente legata. Midori è una ragazzina, simbolo di purezza interiore e di bontà, nel senso più alto del termine. Abbandonata, sola, così fragile da incarnare in sè un archetipo legato alla gioventù, in cui ci si può sentire così vicini a lei da volerla proteggere. Viene accolta, se così si può dire, in un circo che è esattamente l'opposto, un micromondo fatto di perversioni, di personaggi oscuri, spaventosi, malvagi. I piani di realtà si confondono, si perde la distinzione tra ciò che è reale e ciò che è immaginazione, tra ciò che è un sogno e ciò che è un incubo. Midori incontra poi un ambiguo personaggio che la porta con sè e i confini tra ciò che è reale e ciò che non lo è diventano sempre più confusi, fino ad arrivare a perdere totalmente ogni distinzione , in una dimensione di estrema solitudine ed estraniamento, simile alla pazzia. La purezza trascinata nella follia da una vita difficile e da persone malvagie. Le illustrazioni meravigliose e durissime, ci conducono in questa spirale insieme a Midori. Qui si può vedere un mediometraggio del 1992.
Sono tanti i capolavori di Maruo, Notte Putrescente per esempio, una raccolta di racconti brevi visionaria e inquietante, dove ci facciamo condurre dal maestro in una quotidianità surreale. La Strana Storia dell'Isola di Panorama, del 2008, in cui uno scrittore fallito di nome Hitomi prende il posto di un ricco imprenditore a cui somiglia tantissimo e costruisce il suo sogno: su un'isola remota prende vita un luogo di feste malsane, intrighi, orge, decadenza. Tratto da un racconto di inzio '900 di Edogawa Ranpo (l'Edgar Allan Poe giapponese), così come Il Bruco (del 2009), la storia di un tenente che torna dalla Siberia con delle gravissime menomazioni, senza gambe, braccia, orecchie e corde vocali e del rapporto morboso, perverso e disperato con sua moglie.
E' del 2014 l'ultima sua opera, Tomino la dannata, la storia di due gemelli abbandonati , cresciuti come animali dalla famiglia adottiva e venduti ad uno strano personaggio, come fossero fenomeni da baraccone. A differenza di Midori però, qui i due bambini stringono dei forti legami con gli altri del gruppo, ognuno con un passato tormentato a causa delle proprie deformità o diversità, come la ragazza piovra o il bambino gorilla.
Maruo è un vero maestro nel trasportarci nel mondo degli opposti, tra erotico e perverso, tra candore e malvagità, tra bene e male, tra reale e surreale, tra sogno e incubo. Con i suoi disegni e le storie, crea un mondo altro, dove è estremamente facile immergersi e perdersi, in modo a volte straniante, altre commovente, altre grottesco. Le sue sono sempre storie di fragilità, di diversità, di ingiustizie, ma anche di legami profondi tra chi vive l'emarginazione, l'abbandono, la solitudine e di personaggi incredibili, con storie che più sembrano irreali, più ci riguardano da vicino.
Black Pills è una rubrica che non vuole insegnare nulla. Ci sono libri, articoli, manuali che trattano biografie di artisti, film, opere d'arte in modo dettagliato ed esaustivo. Non è questo il caso. Le pillole nere sono piccoli scorci di panorami culturali e artistici a volte molto ampi che rappresentano la possibilità di approfondire tematiche che non appartengono totalmente alla cultura di massa, ma che si muovono su altri canali e altri circuiti. In un mondo dove la scelta è limitata spesso a ciò che è definito nel senso più ampio come pop, è vivamente consigliato assumere qualche pillola di colore diverso e scoprire magari qualcosa di nuovo, che in alcuni casi, come nel mio, può accompagnare per il resto della propria vita.