STORIES: Yukio Mishima

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Mishima è l’esempio perfetto del non collocabile, del non allineato, di colui che sfugge a qualunque categoria e per questo un mio eroe ed un esempio “vivente” di libertà. Mishima è stato uno scrittore, un poeta, un culturista, un attore, un artista marziale, una nazionalista (oggi diremmo sovranista), un modello, un militarista (aveva costituito una sua milizia privata con tanto di divise), sessualmente bisessuale.

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Mishima è stato il simbolo luccicante della resistenza alla globalizzazione e all’egemonia culturale occidentale sul Giappone. Un elitario anti-comunista, contrario alla politica di sussistenza/sopravvivenza, ha intuito, e cercato di contrastare con ogni mezzo possibile, la tendenza che dal secolo scorso ha portato a quello che oggi è un appiattimento etico e culturale verso il basso di una cultura globale corrotta che fagocita se stessa.

Mishima è stato l’autentico “Ultimo Samurai”. Più volte ha proclamato il suo personale impegno nel seguire il Bushido (il codice del Samurai) e nel momento in cui comprese la sua sconfitta nel vano tentativo di salvaguardare l’autentico spirito Giapponese commise Seppuku, il suicidio rituale, assistito dalla cerchia ristretta dei suoi adepti. Anche il suicidio come tutto nella vita di Mishima è stato un atto estetico, spirituale oltre che fisico. Come tutti noi esseri umani Mishima non era perfetto, ma eroicamente non ha mai smesso di tendere ad un ideale di bellezza che coinvolge mente, corpo e spirito. Mai come oggi avremmo bisogno di esempi come il suo.

M.M.

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STORIES è una rubrica dedicata a grandi storie del passato che possono ispirare il tuo presente.

 
Marco Mandrino