STORIES: Ed Wood
Ed Wood (Edward Davis Wood Jr. all’anagrafe, 1924-1978) è passato alla storia come “il peggior regista di tutti i tempi”. Le motivazioni possono sembrare evidenti vedendo uno dei suoi film, molto spesso con dei budget prossimi allo zero, una produzione quasi inesistente, sceneggiature abbastanza deliranti e un cast formato da quasi tutti personaggi che, per qualche motivo, non interessavano più al mondo usa e getta hollywoodiano. Eppure… Già, c’è un gigantesco “eppure” che viene rappresentato egregiamente nel film di Tim Burton Ed Wood dove Johnny Deep interpreta questo personaggio incredibile. Sì, l’eppure è per me riassumibile con due parole: l’umanità e il sogno.
Ho collezionato per diverso tempo i film di Ed Wood, che all’epoca trovavo VHS in edizioni non semplicissime da reperire (oggi si trovano con una certa facilità, in fondo all’articolo ci sono due film completi che si possono vedere comodamente su YouTube). Sì, perché me ne ero innamorata. I suoi film erano dei viaggi incredibili, tra la fantascienza (Plan 9 from outer space del 1959 per esempio), l’horror (come Bride of the monster del 1955), e a volte anche tematiche “sociali”, come nel super cult Glen Or Glenda del 1953, in cui Ed Wood rivela questa sua particolarità autobiografica di adorare indossare abiti femminili.
L’entusiasmo e l’amore per il cinema è evidente nei film di Ed Wood, in primo luogo dalla sua produzione che non si ferma nonostante i clamorosi fallimenti di botteghino e critica, ma anche dalle varie soluzioni assolutamente alternative e inconsuete per sopperire alle carenze di budget. Alcuni di questi episodi sono riportati nel film di Tim Burton, come quello in cui i tentacoli di una una piovra in teoria “meccanica” vengono mossi manualmente dall’attore assalito (in questo caso Bela Lugosi, di cui parlerò più avanti). O la sua personale realizzazione delle astronavi aliene di Plan 9, fatte con dei piatti “volanti” appesi a delle canne da pesca.
In questo senso il sogno: Ed Wood non si lascia mai scoraggiare. Critica, produttori, l’intero mondo hollywoodiano lo tratta come un reietto, ma questo passa e va. Le sue passioni sono i film, il cinema, la regia e quindi con o senza approvazione, va avanti, senza compromessi e seguendo le sue idee, che per quanto in molti le trovino strampalate, per lui sono quelle che lo animano e lo entusiasmano. Non voglio dire che la coerenza unita all’entusiasmo debbano diventare ottusità nel non riconoscere ciò che funziona e ciò che non funziona, ma che se sei animato profondamente da una passione, allora segui quello che ti dicono la pancia e il cuore, senza ricercare degli schemi in cui non ti riconosci solo per avere l’approvazione altrui. L’approvazione è talvolta una conseguenza, ma non può diventare lo scopo che muove il gesto. E questo è evidente in tutta la vita di Ed Wood, anche nella sua scelta di fare coming out sull’indossare abiti femminili, che all’epoca faceva scandalo, mentre ora sarebbe semplicemente “cool.” Un po’ come i suoi film, che all’epoca vennero massacrati e oggi sono dei cult.
E poi l’umanità. Già ho finora fatto solo rapidi accenni al cast e agli attori, ma sono un punto cruciale della sua storia. Personaggi dello spettacolo e del cinema che all’epoca erano dimenticati da tutti, lasciati soli nelle loro vite a volte distrutte e difficili, che lui ricontatta perché erano i suoi idoli di gioventù, i suoi riferimenti. Uno su tutti è Bela Lugosi. Attore che interpretò Dracula (1931), restando completamente schiacciato dal suo personaggio, con una storia di tossicodipendenza e disturbi mentali, per cui perse la sua identità, identificandosi in modo quasi totale con il famoso Vampiro.
Dopo essere stato per anni un punto di riferimento del cinema horror degli anni ‘30, con la sua rivalità con Boris Karloff (Frankestein), venne completamente abbandonato al suo destino nella solitudine totale, causata spesso dalla malattia mentale e dalla tossicodipendenza. Questo fino all’arrivo di Ed Wood, con cui instaura una profonda amicizia, che lo accompagnerà fino alla morte. Una nota di colore anche su questo: Bela morì dopo aver girato alcune scene di Plan 9 e per completare il film Ed Wood fece recitare la sua parte da una “controfigura” (un chiropratico di nome Tom Mason). Il tutto risulta davvero molto evidente, essendo Tom estremamente diverso da Bela e recitando coprendosi costantemente il volto con un mantello, rendendo grottesca e surreale una situazione di per sé drammatica. E questo è un altro grande potere di Ed Wood. Oltre a Bela Lugosi, anche Vampira, attrice e personaggio televisivo, Thor Johonson, attore e lottatore di wrestling, e molti altri personaggi assolutamente singolari, fuori dal comune, spesso emarginati, snobbati, esclusi. In modo più o meno evidente e più o meno doloroso per ognuno di loro.
Ed Wood ebbe invece la capacità di riunirli, di ridargli entusiasmo, di riportarli in un mondo totalmente differente da quello che li aveva rinnegati.
Tuttora nelle biografie di questi personaggi compaiono i film fatti con lui, diventati ora dei cult assoluti per tutti gli amanti dei B-Movie. Ed Wood è stato il padre di questo genere, che fa divertire, appassiona e a suo modo emoziona tanti estimatori in tutto il mondo. Compresa ovviamente la sottoscritta.
E quindi insomma la storia di Ed Wood, ci lascia questo. La forza di credere nei propri sogni, il coraggio di non omologarsi, l’umanità del creare rapporti umani con persone, prima che con personaggi. E da tutto questo, anche se non nasce qualcosa di “bello” secondo i canoni più comuni (e a volte banali e noiosi, diciamocelo), nasce qualcosa di più prezioso. Qualcosa di magico. Che bello o brutto, ha un ruolo ben più importante di quello estetico e di contenuto. Assume un ruolo storico, rivoluzionario e sì, in grado di ispirare.
Alice K.
STORIES è una rubrica dedicata a grandi storie del passato che possono ispirare il tuo presente.