STORIES: Alan Watts
Ho amato Watts, attraverso i suoi libri, da subito. Ho amato la sua ironia, senza la quale non si può mai parlare di saggezza. Mi ha ammaliato la sua capacità di intrattenere attraverso la filosofia, il saper rendere estremamente “semplici” gli insegnamenti delle filosofie orientali in primis lo Zen ed il Taoismo. Più di tutto però amo la sua umanità, comprese le “imperfezioni” e le “ombre” delle quali non si è mai vergognato.
Come ogni praticante Zen sapeva che la meta è sempre e solo il momento presente. E che il passato ed il futuro non sono altro che illusioni inventate al fine di raccontarci la rassicurante menzogna dell’esistenza di una nostra identità permanente.
Amava le feste e le donne. Gli piaceva ballare e si ubriacava forse un po' troppo spesso. Un grande intrattenitore radiofonico che riusciva a parlare di filosofia Zen inserendola in storie, favole e scorci di vita semplice e quotidiana. Scrittore super produttivo, ma mai banale.
Psiconauta curioso di esplorare, senza paura, tutte le possibilità della sua mente. Cantore dei viaggi con LSD a scopo meditativo e ricreativo, divulgatore delle proprietà della mescalina e della marijuana. Consapevole certo dell'importanza della meditazione, ma anche dell'apporto ad essa che solo le sostanze psichedeliche possono dare.
Era un ecologista che probabilmente si sarebbe trovato molto a suo agio con Giordano Bruno. Amava il buon cibo e saperlo cucinare. Appassionato di musica e poesia, è stato un'ispirazione per una intera generazione.
Uno spirito libero che nei tempi reazionari che stiamo vivendo oggi sarebbe accusato delle peggiori cose: istigazione all'uso di droghe e alcool, politicamente scorretto, avance sessualmente discutibili ecc.
Oggi però la sua colpa più grave sarebbe mettere il piacere e la libertà davanti alla mera sopravvivenza del produttore/consumatore odierno.
M.M.
STORIES è una rubrica dedicata a grandi storie del passato che possono ispirare il tuo presente.