Fuori dal circo Antif****s** elimino erbacce e lascio i fiori – Lettera pubblica ad una amica

 

Fra le nostre chiacchiere leggere che hai usato il termine f*scis** come etichetta vergognosa dalla quale prendere le distanze. Di seguito le parole che non ti ho detto.

Io oggi prendo le distanze, non da una ideologia politica passata, ma dall’opprimente pensiero unico sponsorizzato da coloro che amano definirsi an*ifa**st*. Gli antif******i Sono coloro che esaltano il politicamente corretto solo per distorcere la realtà. Non amano loro stessi, ciò che sono ed ovviamente odiano tutti ma incolpando non loro stessi ma coloro che pensano (tradotto nel loro linguaggio è coloro che non la pensano come loro).  Sono coloro che negli anni pan-dementi hanno gioito della repressione fatta contro qualunque opinione divergente. Sono coloro, appoggiati dai padroni del web, da gruppi di interessi con i loro servi politici, che nascondono la censura sotto una falsa patina di moralità. Sono coloro che etichettano come f*sc*st* qualsiasi tipo di idea o pensiero non conforme con quelli che oggi vanno promossi. Sono i sinistri che si sono totalmente dimenticati dei lavoratori e del popolo per farsi portavoce di lobby politicamente influenti e che vogliono modellare un mondo assurdo e innaturale che crea solo sofferenza.  Sono i promotori del così detto “woke” che non è altro che un olocausto neuronale che affligge l’occidente trasformando i suoi abitanti in zombie.

Oggi bene o male che sia del f***ism* non sono rimaste che poche tracce nella mente di qualche malinconico mentre purtroppo il socialcomunismo si è sposato con il liberismo capitalistico ed è vivo e vegeto nascondendosi sotto altre spoglie. Dire una cosa del genere, di per sé una banale osservazione della realtà, è già meritorio di censura, significa appartenenza alla “fas**osfera”. Il pensiero libero è bandito ed è necessario far parte di tifoserie che si odiano l’un l’altra.

Io credo però nella possibilità di coltivare e promuovere un pensiero critico, la cultura e la metapolitica fuori dagli schemi e dalle tifoserie con la certezza che, quando i tempi saranno maturi, i semi piantati vedranno la luce come fiori splendenti.

Fiori di loto alla Bellaria foto di Emanuela B.

m.m.

 
Marco Mandrino