La guida del mondo incantato: Nicoletta Ceccoli

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A cura di Alice Kundalini - She Spread Sorrow

Ho sempre amato le favole, forse perchè mi sono spesso sentita appartenere più che a questo, ad un mondo altro, fatto di storie e racconti, parte di un archetipo ideale che sta al di là di ciò che a volte è solo banalmente reale. E poi, come spesso si dice, ci sono quelle storie che non sono "solo" favole, anche se a me non è mai piaciuto questo tipo di affermazione, perchè il mondo delle favole non è mai "solo" qualcosa. Lo capisco, succede, da adulti...chissà quante cose importanti si hanno da fare e non si ha più tempo di perdersi nell'immaginazione. 

Però ecco, magari succede anche di volerci tornare. E la cosa bella delle favole è che ti accolgono sempre. Quando si vuole, c'è un mondo più o meno fatato o stregato che ti aspetta. Il fatto è che, lo sappiamo tutti, le fiabe non sono per nulla rassicuranti. Anzi...se ci si è stati lontani da un po' ci si può sentire davvero spaesati. E quindi quando volete tornarci, non abbiate paura, ma se potete fatevi accompagnare da qualcuno che riesce a tenervi per mano e a guidarvi. 

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Dal mondo delle favole non mi ci sono mai allontanata, anche semplicemente perchè quasi ogni notte, la mia mente mi ci riporta attraverso i sogni o gli incubi. Eppure anche io spesso cerco una mano che mi ci accompagni, il viaggio in due è ancora più bello. E la mia mano è quella di Nicoletta Ceccoli. Lei riesce a disegnare il mio mondo delle favole, anzi di quelle che molti chiamerebbero "non solo favole". Dal 1995 illustratrice di libri per bambini, sviluppa un'estetica che unisce i colori pastello e le linee rotondeggianti tipiche dei disegni per l'infanzia, a un immaginario oscuro, malinconico, introspettivo, portando alla luce proprio quel mondo fiabesco che da un lato attrae e dall'altro spaventa.

Un mondo popolato da bambine che tengono al guinzaglio topini, o in braccio pesci giganti, che leccano coni gelato molto tristi, che mangiano tortine rassegnate armate di grossi coltelli. Dal 1995 illustratrice di libri per bambini, sviluppa un'estetica che unisce i colori pastello e le linee rotondeggianti tipiche dei disegni per l'infanzia, a un immaginario oscuro, malinconico, introspettivo, portando alla luce proprio quel mondo fiabesco che da un lato attrae e dall'altro spaventa. Un mondo popolato da bambine che tengono al guinzaglio topini, o in braccio pesci giganti, che leccano coni gelato molto tristi, che mangiano tortine rassegnate armate di grossi coltelli. In esposizione a Cremona poche settimane fa per Affiche, una mostra a cielo aperto che si sviluppa per quasi 20 km, è scoppiata la polemica: un suo disegno con un'Alice nel paese delle meraviglie che tiene in mano la testa di un coniglio decapitata affissa davanti ad una scuola media, ha portato qualche politico a sdegnarsi e a strumentalizzare il lavoro di questa artista, sostenendo che fosse contro i bambini. Bè, mi dispiace che ci siano rimasti male, ma nel mondo delle fiabe succedono queste cose. Cioè intendo le decapitazioni. Probabilmente questi signori è da tanto che non ci tornano e per loro non sono nemmeno sicura che ci sarebbe una calda accoglienza, perchè Nicoletta è una a cui vogliono bene un sacco di Alici armate di coltellacci. Lei non è una nemica perchè illustra questo immaginario, ma al contrario, è la guida che ci può portare a riscoprire questo mondo fatato che fa così tanta paura, soprattutto agli adulti.

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Lei ci conduce con leggerezza, grazia e poesia, in un bellissimo viaggio che ogni volta ci riporta a contatto con i sogni, gli incubi, l'immaginazione, la creatività, l'infanzia. E per questo la pillola di oggi è per lei, per ringraziarla di accompagnarmi da anni in tanti viaggi e per saper illustrare così bene quel mondo che sta non tanto al di là, quanto dentro ciascuno di noi, nel profondo, quando lasciamo andare la ragione e semplicemente voliamo senza paura del sangue, della morte, delle decapitazioni, dei mostri, dei draghi, dei topi, dei biscotti parlanti....perchè non sono quelli che devono spaventarci....ma l'ignoranza, la superbia, la saccenza, la limitatezza di alcuni che, guarda un po', in quel mondo non ci vanno mai. 


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Black Pills è una rubrica che non vuole insegnare nulla. Ci sono libri, articoli, manuali che trattano biografie di artisti, film, opere d'arte in modo dettagliato ed esaustivo. Non è questo il caso. Le pillole nere sono piccoli scorci di panorami culturali e artistici a volte molto ampi che rappresentano la possibilità di approfondire tematiche che non appartengono totalmente alla cultura di massa, ma che si muovono su altri canali e altri circuiti. In un mondo dove la scelta è limitata spesso a ciò che è definito nel senso più ampio come pop, è vivamente consigliato assumere qualche pillola di colore diverso e scoprire magari qualcosa di nuovo, che in alcuni casi, come nel mio, può accompagnare per il resto della propria vita.

 
Marco Mandrino