Jack Donovan

 

E’ cultore della mascolinità e della virilità. Sarebbe gay ma lui ci tiene a definirsi “androfilo” perché non vuole avere nulla a che fare con lo stereotipo “arcobaleno” del gay effeminato. Percepisce buona parte dei problemi della nostra società, non causati da residui di patriarcato, ma dalla femminilizzazione e gli effetti di quella che chiama civiltà nutritiva. L’invadenza dell’elemento Yin (femminile) ha prodotto il peggiore dei mali: il risentimento come base delle relazioni; il lassismo etico, intellettuale e fisico; la completa disconnessione dalla nostra natura, l’abitudine al compromesso e la conseguente solitudine esistenziale dell’uomo contemporaneo.  

Ritiene la “civiltà” sopravvalutata e promuove un ritorno al paganesimo, allo spirito vichingo e alla comunità ristretta “Gang”. La sua filosofia si potrebbe chiamare viscerale perché deve influenzare ogni aspetto della vita così, dopo aver scritto “La via degli uomini”, abbandona tutto e va a vivere nei boschi con un gruppo ultra-estremista chiamato “Wolf of Vinland”.

Ideatore di quello che lui definisce “Solar Idealism” ovvero una filosofia basata sulla mistica del culto del Sole per gettare i semi dell’uomo del futuro. Rilegge Nietzsche in chiave moderna dove il “super uomo” diventa “la nobile bestia”. Fonda un gruppo che chiama “The Order of Fire” dove per essere ammessi, oltre ad essere uomini, bisogna dare prova di forza e resistenza fisica, capacità di comprensione filosofica della realtà.

Autore di diversi libri, tutti consigliatissimi, editi in Italia da “Passaggio al Bosco”

m.m.

 
Marco Mandrino