“Grandi” inchieste giornalistiche

 

Non ho mai votato. Il mio non è disinteresse ma una discutibile scelta basata sulla fede che le idee e ciò che ritengo vitale vada coltivato fuori dal contesto politico diretto. Quando il cambiamento radicale che in tanti coltiviamo sarà maturo si manifesterà stravolgendo anche la politica. Le mie sono credenze irrazionali? Certo, io credo nella magia e nel mio mondo personale la razionalità è uno dei tanti mezzi di comprensione. Non certo l’unico e assolutamente non il più importante. Non voto perché non credo nella democrazia divenuta semplicemente un esercizio di manipolazione ormai priva di alcuna influenza sul “governare” ed “amministrare”. Comunque vadano le elezioni chi le vince ed amministra lo fa stando nel recinto creato da quelli che per me sono i veri gruppi di potere. Il mio non è disimpegno, tutt'altro, ma la mia scelta fa sì che io non appartenga alle tifoserie democratiche destre e sinistre e le possa osservare con un certo distacco.  

Fatta la lunga ma necessaria premessa per contestualizzare lo spazio di osservazione noto oggi che gli alfieri del sinistrismo continuano a gridare al pericolo fas*is*a per qualche messaggio scambiato in privato da giovani politicamente impegnati nel campo avverso. Ognuno dovrebbe chiedersi se osservando le chat private di chicchessia non ci troveremmo messaggi anche violenti e certamente “scandalosi” magari anche frutto di una sana e semplice gagliardia? C’è stato un signore degno di nota che disse: “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Difendo quindi i giovani destri accusati di apologie e blasfemie. Non mi sembra che infatti che occupino le università. Non mi sembra facciano manifestazioni “democratiche” che hanno il solo intento di zittire chiunque non la pensi come loro in puro stile cinese. Non mi sembra imbrattino e vandalizzino beni pubblici con la scusa idiota dell’ecologismo.  Non mi sembra fossero tra le file dei tifosi delle restrizioni pan-demen*i. Non mi sembra scrivano pubblicamente che tizio o caio vanno messi a testa in giù o altre idiozie simili. Non vanno neppure a manifestare con il c-ul* di fuori in barba a qualsiasi senso estetico.

Quindi invito ad un senso della misura, ed anche della decenza, di prendere le “grandi inchieste giornalistiche” promosse dall’Impero del Nulla con un minimo di senso critico e di filtrarle con un minimo di coscienza a prescindere da come la si pensi. 

m.m.

 
Marco Mandrino