Credere non è conoscere

 

L’unica conoscenza reale ed onesta è quella attraverso l’esperienza personale. Seppur importante e fondamentale leggere dei libri, su un qualunque argomento, bisogna ricordarsi che ogni libro è figlio dell’esperienza e molto più dell’opinione di chi lo ha scritto. In particolare, quando si parla di storia, è bene aver presente che la storia è scritta dai “vincitori” ovvero è un prodotto dell’ideologia dominante che attraverso la ri-scrittura della storia legittima sé stessa.

 Io, come buona parte di voi, non ho vissuto il fascismo o il comunismo ma solo delle diverse mutazioni del sistema democratico. Conosco, perché parte della mia ricerca personale sia attraverso testi di seguaci che di detrattori, i valori di base di tali ideologie così come di altre così come mi è chiaro che solo un ignorante può credere che esista un solo fascismo o un solo comunismo così come una sola versione del sistema democratico.

Sono consapevole che ogni periodo storico, ed ogni scelta dei vari personaggi storici, è stata figlia di un momento che io non conosco perchè non ho vissuto e del quale posso avere solo un riflesso sbiadito. Per quest’ultimo motivo non giudico i personaggi storici, sono affascinato dalla vita di alcuni di essi tenendo la dovuta distanza dal giudizio. Soprattutto non mi affanno ad essere a favore o contro ma cerco di comprendere e mi trovo ad abbracciare alcuni valori che mi risuonano e a rifiutarne altri. 

Tutto questo per dire che gli antifascisti, così come gli anticomunisti, sono coloro che dedicano la vita ad essere contro qualcosa che non conoscono. I peggiori poi sono quelli che sono convinti di conoscere un qualcosa e prendono per “vero” la narrazione dominante o quella della cerchia di cui si sono trovati a far parte.

Anche i difensori della democrazia sono persone che difendono un sistema da altri sistemi che in realtà non conoscono.

L'unico modo per comprendere davvero qualcosa è liberarsi dal pregiudizio, affrontare la storia utilizzando occhi diversi, contemplare più che pensare, sentire ciò che risuona da ciò che è distante e non aver poi paura, nel caso, di ritrovarsi dalla parte "sbagliata" e dire e pensare cose "eretiche" rispetto a quella che è l'ideologia del momento che a prescindere non mi sembra produca un mondo così esternamente fantastico. 

m.m.

 
Marco Mandrino