Compassione per gli sfortunati
Una delle cose più irritanti sono le lamentele, in generale, ed in particolare quelle verso la classe politica.
I nostri politici rappresentano tristemente ciò che siamo. Non sono mediamente né meglio né peggio della media dei cittadini. Purtroppo, sia di quelli che li votano che di quelli che non li votano. Ogni tanto ascolto delle star della famosa “area del dissenso” usare termini come “loro hanno fatto questo e non fanno quello” come se loro, i politici, arrivassero da Marte e non siano invece, come in realtà sono, l’espressione autentica di una civiltà declinante. La nostra società è fondata su degli interessi quantitativi deprimenti. Si crede in modo ridicolo che chi possiede di più o è più ri-conosciuto sia più felice. Fino a qualche anno fa si provava invidia per chi aveva la macchina più bella, oggi per chi ha più “follower” e non è un segno di miglioramento.
Io provo sincera compassione per chi fa il politico e getta la sua vita ad inseguire l’apparenza e la popolarità. Presenziando a funerali senza avere affetto per il morto o meeting, incontri e feste di una noia mortale.
In questo cimitero dello spirito i politici sono tra i più sfortunati anche perché la maggior parte dei “non morti” gli addossa le colpe di una vita non vissuta e che non vivrà mai per inconscia scelta personale.
m.m.