Siamo viandanti
Parlando con un amico ci si interrogava su quanto si più semplice spostarci ora rispetto a quando eravamo adolescenti e quanto magari lo sarà un giorno non lontano quando esisterà qualcosa simile al teletrasporto. In tutto questo si può vedere, ed oggettivamente ci sono, un sacco di vantaggi: riduzione dei tempi di attesa inutili, riduzione delle emissioni inquinanti, aumento della comodità, possibilità per tutti di andare ovunque ecc.
Io ci vedo invece un ulteriore passo verso l’abisso. La mancanza di disagi e tempi “morti” eliminerà ogni slancio poetico del viaggiare. Le soste infinite nelle stazioni, i lunghi viaggi in macchina sono ancora quelle poche bolle spazio-temporali che ci obbligano all’ozio ed alla riflessione. La velocità aumenterà ancora, del viaggio rimarrà solo una meta per una serie di selfie. I pochi posti al mondo ancora spiritualmente intatti saranno depredati dalle orde di turisti esaltati dalla mancanza di sofferenza per raggiungerli, le persone perderanno totalmente la consapevolezza del valore della strada e del percorso sempre più focalizzati sulla meta.
Noi siamo viandanti, senza strada davanti perdiamo il senso dell’essere. Sono conservatore? No, sono rivoluzionario! Sono convinto tornerà presto un mondo nel quale 100 km saranno nuovamente un lungo viaggio pieno di meraviglie, anche drammatiche, da scoprire. Io corro verso quel nuovo mondo che verrà.
m.m.