I Miserabili

 

L'attuale miseria umana la si evince dai commenti a un post che doveva essere semplicemente un testo celebrativo per un essere umano barbaramente ucciso per ciò che pensava e diceva. Prima di scriverlo trovavo incredibile che vi fossero persone capaci di gioire della morte altrui, credevo che l'assenza totale di pietà e di misericordia di fronte alla morte fosse un'eccezione.
Invece ho potuto constatare dai commenti miserabili che le cose stanno peggio di quanto immaginassi.


Il tono dei miserabili è sullo stile "uccidere è sempre sbagliato", perché in fondo i miserabili sono dei codardi e non si prendono neppure la responsabilità di dire le cose fino in fondo, "però Charlie Kirk se lo è meritato". Quindi in fondo pensano che non è vero che uccidere è sempre sbagliato.


Poco importa che Charlie Kirk non abbia mai detto le frasi razziste che gli hanno appiccicato addosso per infangarne la memoria. Poco importa che, diversamente dai miserabili, non solo accettasse il dialogo ma avesse basato la sua missione e la sua fortuna proprio sul dialogo. Poco importa che non avesse mai partecipato a nessuna azione volta a far tacere chi la pensa diversamente.


Eticamente, di fronte alla morte di un essere umano vi dovrebbe essere un unanime "riposa in pace" o anche un semplice silenzio. Invece no. Per i miserabili, se non sei parte della loro parrocchia ti meriti tutto il peggio e ti senti pure dire che sei intollerante. Di fronte alla morte non vi dovrebbero essere tifoserie. Poi certo, qualcuno o tanti possono non avere alcuna ammirazione per Kirk e non celebrarlo: basterebbe il silenzio.


Personalmente, di Charlie Kirk ammiro soprattutto il coraggio di presentarsi ai dibattiti sempre di persona e discutere con chi la vede diversamente ed essere morto per questo, ammiro l'essere volutamente politicamente scorretto e l'amore per l'esagerazione.

Esattamente come ho celebrato la morte di Limonov, ipercomunista con tendenze omosessuali e quindi lontano anni luce da Kirk.


Nel mondo dei miserabili, invece, in fondo, dal tempo della morte di Sergio Ramelli a quella di Charlie Kirk non è cambiato nulla: o ti "allinei" e giuri fedeltà ai "buoni", oppure meriti di essere ucciso per le tue idee.

m.m.

 
Marco Mandrino