Cos'è e cosa non è l’intelligenza artificiale

 

Ho visto di recente il film “The Creator” che, al di là della sua valenza (o meno) artistica, pone interrogativi inquietanti.

Accanto alla solita morale woke dove lui è nero, lei asiatica (mancavano solo i gay ) e i "cattivi" sono bianchi, occidentali ed etero, i “cattivi” umani vogliono sterminare le intelligenze artificiali, ormai esteticamente simili agli umani, perchè reputate pericolose per la soppravvivenza del genere umano.

Non entro nella puerile disquisizione di chi sia meglio o peggio e neppure mi soffermo sulla decadente mania autolesionista occidentale dove gli "altri", chiunque essi siano, sono sempre meglio ma mi soffermo su pochi punti essenziali:

1.       Solo dei figli dell’orrido Illuminismo possono pensare che una intelligenza artificiale possa essere equiparata ad un essere umano. L’intelligenza umana è distribuita in ogni cellula del corpo e nello stesso tempo non può essere ridotta alla semplice somma di esse. Solo dei figli di Cartesio possono pensare una *uttana*a del genere.

2.        Le intelligenze artificiali sono degli algoritmi complessi che possono evolvere ma lo fanno rimanendo nel recinto della memoria che è passato e all’interno di linee determinate.

3.       Le intelligenze artificiali possono simulare il libero arbitrio ma sono prive di esso.

4.       Le intelligenze artificiali non conoscono esperienzialmente spiritualità e non hanno un’anima.

Fatte le differenze il problema più grande oggi non è il progredire dell’intelligenza artificiale ma è il regredire dell’essere umano. Effettivamente molti esseri, solo nominalmente viventi, sono così inconsapevoli delle loro possibilità, delle profondità dell’anima che a confronto anche un minipimer per fare frullati è meglio.  

m.m.

 
Marco Mandrino